Profilo del Duce sul monte Pietralata
Sin dall’inizio della sua carriera politica, Mussolini era solito passare per la Gola del Furlo nei suoi frequenti spostamenti da Roma alla natia Predappio, qui conobbe l’albergatore Candiracci, presso il quale amava sovente sostare (56 volte) per godere dello spettacolo del paesaggio, apprezzare le prelibatezze culinarie, nonché appagare i suoi bollori di maschio italicus e non sminuire la fama di "femminiere" di cui andava fiero.   Nel 1936, la milizia forestale volle onorare la figura del Duce immortalandone il suo profilo sulla parete del monte Pietralata; l’imponente opera (180 mt. di lunghezza di cui 38 di naso) fu progettata dall’ing. Mainardi in modo da renderla visibile lungo tutta la vallata fino al mare da entrambe i lati della gola. Si pensava di rendere il profilo visibile anche di notte, illuminandolo, ma il progetto non venne mai realizzato. Non mancarono comunque polemiche sulla posizione apparentemente di riposo in cui sembrava essere rappresentato il Duce, mentre era risaputo che "Mussolini non dorme, ma veglia sui destini d'Italia".   Con l’arresto di Mussolini e la sua successiva liberazione da parte dei tedeschi, il Furlo fu inglobato nella Repubblica di Salò (creata il 23 settembre 1943), governata dallo stesso Mussolini. Il 26 agosto del 1944 la parentesi repubblicana si chiuse e i partigiani e le truppe di liberazione decisero di distruggere il profilo bombardandolo; ciò che ne resta è visibile ancora oggi.   Di recente la proposta di ristrutturarne l’originario profilo, attraverso un’opera di lifting a base di pietra e cemento, motivata da ragioni esclusivamente di carattere turistico e non “neo-nostalgiche“, ha suscitato lunghe polemiche; d’altra parte si parla del personaggio storico italiano in assoluto più discusso.
 
B&B CAISEVERI
Monte Pietralata “La testa del Duce”
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